to be a mom

Dormire come un bambino

Marzo 23, 2013

Sono così stanca che mi viene da piangere.
Così è cominciato questo week-end molto atteso (sono raffreddatissima, ho la tosse, il mal di gola, la voce bassa e, casomai non fosse chiaro, sono STANCA!)
La notte scorsa è stata un inferno. Chiunque abbia inventato il detto “dormire come un bambino” non sapeva di cosa stesse parlando. Dormire come un gatto, ha senso. Dormire come un ghiro, come un orso, come un adolescente. Ma come un bambino no. No davvero.
Non sto a tediarvi con il conteggio dei miei risvegli di questa notte, nè starò a fare la lista di quanti siano stati attribuibili alla grande e quanti alla piccola: so per certo che la grande è responsabile ormai da tre anni dello sfracello dei miei cicli di sonno, e temo la piccola si stia avviando alla medesima carriera ma con maggiore determinazione, se possibile.
nanne

Da quando sono mamma, sento parlare di quei bambini angelici che dormono tutta la notte: quelli che li metti nella culla, nella fascia o nel passeggino e si addormentano, senza sforzo.
Si addormentano davanti alla televisione, dentro un ristorante, all’asilo: semplicemente si abbandonano al sonno e si lasciano abbracciare.
La Dodo no: lei ha sempre fatto resistenza, ha sempre combattuto strenue battaglie con il sonno e sicuramente finchè c’è vita lei non si addormenta, che siano le 22 o le 2 di notte.
La televisione?
E perchè si dovrebbe addormentare mentre segue un cartone?
Al ristorante?
Piuttosto una bella crisi di nervi ma dormire no, con tutta quella confusione!
Nel passeggino?
Sì certo, al 15 km si addormenta persino lei.

Sono dunque arrivata al punto di pensare, per mia salute mentale, che quel tipo di bambini non esista e che sia un’invenzioni di quei genitori competitivi che amano farti sentire una schifezza.
(so che non è così, quindi non disturbatemi a rassicurarmi: lasciatemi crogiolare nel mio vittimismo autolesionista, sono dell’umore adatto oggi)

Il peccato originale è stato senz’altro mio: ho adottato soluzioni di comodo quando era molto piccola, soluzioni che solo alla lunga si sono rivelate un boomerang.
Il primo mese filava tutto liscio: mangiava (ogni due ore) e dormiva. Ho sentito spesso una frase, uscire dalla bocca dei parenti in visita: “Ma che brava! Non sembra neanche di averla!”.
Io sorridevo tranquilla e ignara di quanto mi aspettasse, quindi non cadete nella trappola anche voi: qualsiasi piega prenda il vostro bambino nel primo mese di vita, nel bene o nel male, non è garanzia di un bel niente. Semplicemente a un mese non possono fare altro che dormire e mangiare: non ne hanno le forze.
(Il capitolo coliche è tutta una faccenda a parte, ma almeno di quello non ho esperienza, se non sporadica o indiretta)
Dal terzo mese già si poteva intuire che l’andazzo non avesse preso una buona piega. Dodo continuava a mangiare ogni due ore, addormentandosi regolarmente al seno, con il duplice effetto di
1. non saziarsi a sufficienza ad ogni pasto, per essere quindi sul chi va là due ore scarse dopo
2. diventare dipendente dalla tetta per addormentarsi (ho già menzionato il fatto che il ciuccio, nonostante le mie insistenze e la dozzina di modelli provati, me lo risputava in faccia con sdegno?)

All’alba dei cinque mesi non bastava più il seno, non bastava più la ninna nanna (le cantavo di tutto, Zecchino D’Oro, Fiona Apple, i Beatles: ad ogni santissimo pisolino!), non bastava più passeggiare. La sua guerra al sonno era ormai al suo apice: invece di rilassarsi, al momento di dormire diventava sempre più isterica, sempre più isterica, sempre più stanca, come nel peggiore dei circoli viziosi.
Io nel frattempo stavo diventando pazza.
La notte la passava nel lettone attaccata al seno, e di questa abitudine così piacevole anche per me non mi sono sognata di pentirmi fino all’avvento della secondogenita.

Fatto sta che all’alba dei 7 mesi ho deciso che così non si poteva continuare e mi sono attaccata al computer cercando un libro, una tata, un santo che potesse aiutarmi a risolvere quello che era diventato un problema gigantesco. Ho trovato Tracy Hogg (che un’amica mi aveva già consigliato, e non aveva ancora figli! Evidentemente io avevo preso la questione troppo sotto gamba).
Se non la conoscete vi basti sapere che è una puericultrice americana anche nota come “The Baby Whisperer”, cioè “la donna che sussurava ai bambini”, come in “l’Uomo che Sussurrava ai Cavalli”, inteso?
Cioè una che si è messa lì e ha osservato le centinaia di bambini di cui si è curata, imparando a capirne il linguaggio e dunque i bisogni: un’impresa in cui, con un po’ di presunzione, pensavo, dovevo riuscire anche io.
Se pure dopo un pomeriggio allucinante, che ha incluso 40 minuti di orologio di pianto disperato (in braccio a me che cercavo di calmarla, spennellando di serenità tutta l’angoscia che quella situazione mi provocava), ho trovato il primo bandolo di una matassa complicatissima.
E fu così che Dodo, nel giro di una settimana, aveva imparato ad addormentarsi nel suo lettino.

Poi è arrivata Cecetta. E già fin dai tempi in cui non era altri che un microbo nella mia pancia, le cose hanno iniziato a cambiare un’altra volta.
Ma questa è un’altra storia che vi racconterò….

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  • silviacocog Marzo 24, 2013 at 12:42 pm

    io ricordo come fosse ieri quel pomeriggio 😉

  • veronica Marzo 25, 2013 at 9:48 pm

    Come ti capisco!…
    ..ridotta con una bella febbre a 40 da stanchezza..
    Come ti capisco!
    VeromammatettadiAzzurra

    • mammaduepuntozero Marzo 25, 2013 at 9:50 pm

      Vero io ho la tosse, il raffreddore, le orecchie tappate e sono arrivata a quel livello di stanchezza tale per cui quando vuoi, non riesci ad addormentarti… :-/

  • Le Nanne di Cece | mammaduepuntozero Marzo 26, 2013 at 11:03 pm

    […] testimonianza potesse essere utile a qualche martire disperata della passeggiata notturna come me.Come vi ho già raccontato, al culmine della disperazione per le nanne impossibili della Dodo, mi sono messa di buzzo buono a […]

  • mammoski Aprile 21, 2013 at 8:49 am

    No ti prego dimmi ESATTAMENTE come hai fatto!!!!Qui la fase di addormentamento è tragica…………

    • mammaduepuntozero Aprile 21, 2013 at 11:24 am

      Non credo ci siano ricette e, casomai ce ne fossero ho giurato (su me stessa), che non mi sarei messa a darne sul blog: nè culinarie nè di altro genere! 😉
      Tuttavia se vuoi sapere come sto cercando di fare con la seconda ho scritto un post in merito, si chiama “Le nanne di Cece”…
      A breve ne scriverò uno col PROGRESS dei risultati ottenuti (incoraggianti, giuro!)…
      Baci e in bocca al lupo!
      S

  • mammoski Aprile 21, 2013 at 12:29 pm

    Ahahah, grazie per la risp, leggerò…Hai ragione in effetti ma qui l’addormentamento è talmente problematico che chiamerei tracy hogg se fosse ancora tra noi…

  • Se tua figlia non mangia | mammaduepuntozero Novembre 22, 2013 at 11:09 am

    […] vi ricorderete di quando vi ho raccontato dei problemi che aveva Cecetta nell'addormentarsi, o di quelli di Dodo. E forse vi ricorderete anche delle lettere che io e Cece ci siamo scambiate in merito ai problemi […]

  • Guga Marzo 24, 2014 at 1:17 pm

    Son capitato sul tuo blog cercando il significato di “dormire come un bambino” perché sì, chiunque abbia pensato questo modo di dire non aveva decisamente figli. “Ho dormito come un bambino” dovrebbe voler dire “mi sono svegliato piangendo ogni mezzora”. Comunque, a me Tracy Hogg ha aiutato (devo ringraziare mia moglie che, per paura di non farcela, aveva cercato info sul sonno già da prima di rimanere incinta) ma non più di tanto, la nostra pupetta ha trovato i suoi ritmi grazie a un bel mix di Tracy Hogg, Elizabeth Pantley e Gina Ford, ma alla fine ogni neonato fa storia a sé. A volte regredisce, ci fa impazzire, ma nel complesso sta lentamente migliorando (e con lei, il nostro umore).

    A tutti i miei amici ripeterò fino alla nausea: GUAI a portarsi in casa un pupo senza aver studiato teoria sul come farli dormire! 😀 Altrimenti la si finisce male!

    • Silvia A. Aprile 2, 2014 at 11:48 am

      Intanto mi scuso perchè sono rimasta un po’ indietro con i commenti.
      Non so se serva studiare, anche perchè poi avere a che fare con un bimbo vero non è come farlo in teoria. Sicuramente io con la seconda me la sono cavata meglio!
      Oggi ho scritto un post raccontando proprio come ho fatto, se vuoi dargli un occhiata sarà on line nel pomeriggio!
      😉

      E benvenuto su questo blog!

  • Far fare la nanna | meduepuntozero Aprile 2, 2014 at 1:01 pm

    […] al sonno e “non sembra neanche di averli” ma, nella maggior parte dei casi, un bimbo piccolo non sa come gestirsi quando è stanco, non riesce ad abbandonarsi, scalpita, piange, si dispera in balia di un malessere che non può […]

  • Far fare la nanna | meduepuntozero |meduepuntozero | Dicembre 13, 2016 at 3:07 pm

    […] al sonno e “non sembra neanche di averli” ma, nella maggior parte dei casi, un bimbo piccolo non sa come gestirsi quando è stanco, non riesce ad abbandonarsi, scalpita, piange, si dispera in balia di un malessere che non può […]

  • Se tua figlia di un anno non mangiameduepuntozero | Dicembre 13, 2016 at 3:21 pm

    […] di quando vi ho raccontato dei problemi che aveva Cecetta nell’addormentarsi, o di quelli di Dodo. E forse vi ricorderete anche delle lettere che io e Cece ci siamo scambiate in merito ai problemi […]