to be a mom

Bambine cresciute

Agosto 26, 2013

Io odio perdere le cose.
Sì, certo, lo immagino che non piaccia a nessuno, ma io vado proprio in crisi. Mi sembra che mi manchi un pezzo, come se ci appiccicassi qualcosa di me sopra “le cose”. Forse sono solo una maniaca ossessiva, non lo so.

Questa volta ho un milione di ragioni per dispiacermi di ciò che ho perso: era il cerchietto di Dodo, non solo perché era suo, della Dodo, ma perché c’era proprio scritto Dodo, perché me l’aveva fatto una mia amica e inviato a sorpresa, e perché era oggettivamente unico e irripetibile .

E poi forse mi dispiace anche perché non ho perso solo il cerchietto di Dodo (che poi a ben vedere lo ha perso lei, ma a tre anni se perdono qualcosa è perché tu non sei stato attento, è così e non si può pretendere diversamente), ma perché ho l’impressione di stare perdendo la mia Dodo.
Siamo nella Solita Montagna, in un luogo di quiete e di prati, dove l’anno scorso abbiamo vissuto una specie di luna di miele, mentre lei insieme ai cuginetti più grandi, scopriva il bello del gruppo, dell’amicizia e della vita all’aria aperta ed io ricamavo, cuocevo marmellate e coccolavo la pancia che conteneva una docilissima minuscola Cecetta.
Facevamo passeggiate, ci facevamo le coccole nello stesso letto la sera: stavamo bene. Anzi benissimo, io e lei.

Quest’anno è tutto diverso, la vita della Dodo è molto cambiata.
L’anno in più ha portato con sé le prime inevitabili fregature del crescere.

Innanzi tutto c’è quella sorellina con cui da due mesi divide le attenzioni e la pazienza della mamma, 24 ore su 24. Fino a giugno ci ha pensato l’asilo a tenerla fuori dalla sua vista, consentendole di non soffermarsi troppo a contemplare l’effetto dirompente che l’arrivo di lei ha avuto sulla sua routine quotidiana.

Poi c’è il letto in cui ci corichiamo insieme la sera, lo stesso dell’anno scorso, che ad un certo punto della nottata (sempre troppo presto, comunque) viene invaso dalla sorellina urlante, che si calma solo ciucciando: così quando non c’è quel fastidioso bambolotto fra lei e la mamma, la mamma è costretta a darle le spalle, relegandola in un terzo di quel letto, estranea a quell’abbraccio intimo e insopportabile con la sorellina.

Se l’anno scorso era la piccola e coccolata mascotte del gruppo dei cugini, quest’anno è la zavorra petulante che si devono portare dietro una dodicenne, un decenne e una settenne, laddove i più grandi cercano di sbolognare entrambe le piccole, e la settenne, ormai compreso che le si appioppa la treenne con sospetta insistenza, si rivale su di lei di tutte le angherie subite dai più grandi, sbolognandola a sua volta o semplicemente lasciandola fuori dalla porta della camera perché: “Devo fare una cosa importantissimissima e tu non puoi entrare!”.
E sono lacrime vere e disperazione inconsolabile al di qua di quella porta chiusa, e poco vale spiegarle di non insistere e di farsi invece desiderare, che sarà poi l’altra a cercarla.

Infine ci sono io, la mamma, quella che urla, si incavola, e mal sopporta i continui piagnistei e le continue sfide che mette in atto nei suoi confronti, quella con cui misura e tasta i confini del suo mondo.
Se facciamo una passeggiata, la mamma spinge il passeggino, come l’anno scorso, solo che ora dentro c’è Cecetta e mentre quest’ultima viene scarrozzata come un Papa e sventola una manina verso l’orizzonte a beneficio di una folla immaginaria, lei deve arrancare sopra un monopattino o peggio a piedi. Affrontare salite, contrastare discese, e consumarsi le suole delle scarpette rosa lungo le distese pianeggianti: tutto facendo affidamento sulle sue sole forze.

Non c’è da stupirsi che la Dodo sia ombrosa, che mi guardi spesso con rancore e che non sia più disposta a dispensarmi sorrisi spensierati a beneficio di quella macchina fotografica che continuo a piantarle in faccia.
La vita le sta riservando amare sorprese e lei, raggomitolata nel suo broncio, ci sta facendo i conti.

Vorrei liberarla del fardello, vorrei sapere la formula per farla sentire il centro del mondo, del mio mondo, ma non posso perché se il centro del mio mondo lo deve dividere almeno con un’altra persona (sempre la solita bambola fastidiosa) il centro del mondo lo deve dividere con qualche miliardo di persone, con le quali è bene che impari a convivere e da subito.

Non riesco neanche ad evitare di arrabbiarmi con lei, e a ben vedere, sarebbe giusto risparmiale i rimproveri?
Forse che il mondo ci risparmia, ci culla, ci comprende quando, vittime di un disagio, ci rendiamo insopportabili?

Resta il fatto che la mia bimba si sta trasformando in una personcina più complessa. Forse la mia Dodo è rimasta all’asilo nido, dove quel soprannome le è stato assegnato la prima volta, e ora c’è qui una personcina più complessa che sta attraversando un momento difficile e con la quale devo cercare un nuovo modo di dialogare e momenti solo per lei.

Come in questa passeggiata fatta insieme, noi due sole, in mezzo a prati fioriti, in cui lei non ha mai smesso di chiedermi di prenderla in braccio e io di convincerla con trucchetti a fare qualche metro in più.
In cui io non ho mai smesso di chiederle di farsi fare una foto, e lei mi ha concesso solo adorabili bronci e sguardi di sottecchi.

You Might Also Like

  • Simo Agosto 26, 2013 at 2:59 pm

    Troverete insieme il modo giusto…é vero crescere non é facile…

    • Silvia A. Agosto 26, 2013 at 3:30 pm

      Una bella gatta da pelare. Più spinosa di quei cardi lì….

      🙂

  • squa Agosto 26, 2013 at 8:40 pm

    Io (Pistacchio) ho perso il librino di Barbabob durante una passeggiata. .. non mi do pace.
    Per il resto molte domande difficili. Non deve essere facile essere primi e poi diventare secondi. Allora beati I secondi.. (anche se io sono seconda di tre e m’è sempre parsa una gran fregatura)

    • Silvia A. Agosto 27, 2013 at 12:11 pm

      L’avevo letto su TW!! Infatti ho subito pensato a quanto è brutto. Non so quanti km ho fatto a ritroso durante le passeggiate per recuperare questo o quel pezzo che Cecetta lasciava indietro.. Non ti sto a dire le calze spaiate che ho.
      (sto aspettando con terrore il momento in cui la gelosia della seconda nei confronti della prima si paleserà a complicarmi ulteriormente la routine)

      bacio
      S

  • Anna Agosto 28, 2013 at 9:28 pm

    Ciao, mi piace come scrivi … Ti leggo spesso. Hai fatto bene a prenderti un momento tutto per voi 2!

    • Silvia A. Agosto 28, 2013 at 9:39 pm

      Grazie Anna!
      Mi fa piacere che mi leggi!
      🙂
      A presto!

  • Mamma avvocato Agosto 31, 2013 at 9:15 pm

    Sicuramente hai ragione sul fatto che dovrà imparare a convivere con la sorella e a non essere al centro del mondo, anche se da mamme vorremmo risparmiare ai nostri figli tutto questo, soprattutto a tre anni.
    Qualche momento solo per voi, direi che è la strada giusta!!!

    • Silvia A. Settembre 4, 2013 at 12:52 pm

      La cosa più importante è sapere avere PAZIENZA…. Parola chiave della mia vita attuale.
      🙂

      baci

  • Blog Story: quando ho riso delle mie sventure. | meduepuntozero Luglio 17, 2014 at 9:08 pm

    […] tutte le scusanti del mondo: puerpera, marito super impegnato, figlia più grande in piena crisi di gelosia e, come se non bastasse, all’esordio un una scuola […]

  • Routine | meduepuntozero Settembre 2, 2014 at 11:55 pm

    […] pranzo, riposino/tempo per me, bicicletta/monopattino/cavallo, cena, nanna/lettura. La facevo qui, l’estate […]

  • Non sarà mai più come prima | meduepuntozeromeduepuntozero Agosto 20, 2015 at 10:47 am

    […] vengo qui ritrovo tanti pezzettini di me e ritrovando le tracce di una Silvia giovane, una piccola o […]