to be a mom

Mamma, ho preso i pidocchi!

Ottobre 2, 2013

Proprio stamattina su Instamamme.net  è uscito il mio ultimo articolo, che non ho potuto fare a meno di dedicare a ciò che ha impegnato la mia giornata di lunedì, tutta intera (e non è stata neanche la prima): PIDOCCHI.

(ora grattiamoci tutti insieme la testa per due minuti)

In questo post ho raccontato le mie vicissitudini in lungo e in largo, se le volete leggere e farvi due catartiche risate insieme a me. Se invece preferite un riassunto, ecco un “bignamino” tratto dall’articolo di cui sopra. Fatene tesoro perchè non illudetevi: siamo sotto assedio!

ELEMENTI BASE DI LOTTA ALLA PEDICULOSI

(o Infestazione da Pidocchio Umano)

Forse non tutti sanno che:

1. Chiunque può avere i pidocchi indipendentemente da tipo di capelli, età o livello di pulizia. Anzi, sembrerebbe che più il capello è unto, più è difficoltoso l’attecchimento delle uova.

2. I pidocchi non saltano. Si muovono rapidi da capello a capello, è quindi necessario il contatto diretto fra capelli perché passino da un soggetto ad un altro, oppure il contatto con biancheria contaminata (federe, cappelli, cerchietti). Per questo motivo, legare i capelli lunghi, può proteggere dalla contaminazione.

3. I pidocchi adulti sopravvivono solo sulla testa umana, dove trovano nutrimento (succhiandoci il sangue, come i vampiri e le zanzare – bleah). Nell’ambiente sopravvivono un paio di giorni (e al freddo anche meno). Le uova invece sopravvivono oltre le due settimane e possono schiudersi e, trovando capelli su cui arrampicarsi, riavviare l’infestazione.

4. I pidocchi non si attaccano sulle superfici lisce, tipo plastica o metallo. Per questo motivo gli unici giocattoli da trattare in caso di infestazione sono quelli pelosi e di tessuto.

5. In caso di infestazione non basta uno shampoo: meglio utilizzare antiparassitari specifici da lasciare agire a lungo sulla cute e sui primi 5 cm di capello (10 minuti, nel caso di quello che ho usato io).

6. Come complemento di un antiparassitario chimico, gli sciacqui con l’aceto facilitano il distacco delle lendini dal fusto del capello. Importantissima è comunque l’azione meccanica: insomma, passate la pettinina, come facevano le nostre nonne che ne sapevano!

Appendice illustrata:

Appendice 2 –  Insegnamenti che ho tratto da questa esperienza:

Insegnamento #1: mai sottovalutare la faccenda: se vostro figlio ha avuto contatti diretti con un bambino che aveva i pidocchi, fategli immediatamente un trattamento preventivo. Dovrebbe bastare uno shampoo, in questo caso. E passategli la pettinina nei capelli per strappare eventuali uova che fossero già aggrappate al capello. Da quel momento, continuate l’uso dello shampoo specifico per almeno un mese, controllando periodicamente che non abbia uova (lendini) o bestioline in testa.

Insegnamento #2: difficilmente vedrete gli animali vivi sulla testa di vostro figlio. I pidocchi si muovono veloci sui capelli e sfuggono al vostro controllo. Ciò che potete vedere sono le uova: piccolissime, bianche e aggrappate al capello. Le distinguerete da semplici granelli di forfora per il fatto che non si staccano facilmente dal capello cui sono aggrappate. Controllate specialmente dietro le orecchie e sulla nuca, i punti più caldi e umidi della testa: l’ambiente che questi ospiti indesiderabili prediligono è proprio quello caldo e umido.

Insegnamento #3: il disinfettante non serve a una mazza. Farmacista cretina e ancora più cretina io che ci casco (10 € buttati, su 40 di spesa totale). I pidocchi non sono batteri e non portano infezioni: se volete trattare le superfici, dovrete comprare uno spray antiparassitario. Sappiate che comunque questo non vi dispenserà dal dover lavare le stoffe, perché lo spray va poi sciacquato. Vi consiglio di optare per il vapore o arrendervi a sfoderare tutto lo sfoderabile di casa e lavarlo in lavatrice (ad almeno 60°).

Insegnamento #4: nel momento in cui vi accorgete dell’infestazione, probabilmente sarà già ad un livello tale da necessitare di due trattamenti ravvicinati. Fateli comunque, male non faranno. E’ molto importante l’uso della pettinina specifica, che si può comprare in farmacia, a volte la vendono insieme agli shampoo stessi. Senza la pettinina non potrete accorgervi dell’infestazione se non quando è troppo tardi. Fatela diventare la vostra migliore amica e continuate a controllare i vostri figli molto di frequente nel periodo del trattamento, ma anche dopo..

Insegnamento #5: non dire gatto se non l’hai nel sacco. Se dopo il secondo trattamento non troverete niente, non fidatevi. Continuate a usare lo shampoo complementare per almeno un mese e passate la pettinina almeno una volta la settimana. Diciamo che dopo 40 giorni dal giorno in cui vi siete accorti dei pidocchi e avete fatto il primo trattamento, vi potrete ritenere liberi..

Insegnamento #6: non trascurate NIENTE. Tutto quello che sta a contatto con la testa dell’untore, può essere contaminato e propagare l’infestazione (es. seggiolini auto…).

Bonne chance!

You Might Also Like

  • gab Ottobre 3, 2013 at 12:38 pm

    Domanda: prima di nitare questi.amici da un’attenta osservazione della nuca…come me ne posso accorgere? Il bambino sará in preda a un attacco di grattamento? 🙂
    È falso o vero che chi ha i capelli lunghi è maggiormente soggetto a contaminazione?
    Grazie!

    • Silvia A. Ottobre 3, 2013 at 4:51 pm

      Te ne accorgi perché si gratta spesso la testa. Le bestiole non le vedrai mai sulla testa probabilmente, quello che vedrai sono le uova.
      Ed è vero che coi capelli lunghi è più facile prenderli perché i capelli lunghi è più facile che entrino in contatto con i capelli degli altri. Per questo suggeriscono di legarli!

      Spero di essere stata utile!
      🙂