Un Risveglio sui tetti (Buon Anno)

Eccoci qui. 2 Gennaio 2014 ed io che scrivo da una casa silenziosa, mentre fuori la pioggia ticchetta sulla copertura in metallo della tenda da sole ed una bambina di 80 cm circa sgranocchia un biscotto dietro l’altro senza fare un verso (deve recuperare i digiuni recenti e futuri, non fa altro che mangiare da un paio di giorni a questa parte).
L’altra bambina, quella di 98 cm, dorme ancora beata nel lettone (sono le 10:00 -ndr), dove ha riparato verso l’1:40 dopo un urlo straziante che mi ha buttata giù dal letto con l’ansia: “Maaaammaaaaaaaa! Maaaaammaaaaa!! Voglio venire nel letto con teeeeee!!”.

(Ovviamente si è svegliata non appena ho finito di digitare la frase qui sopra, con una luna per traverso che non mi lascia ben sperare per il proseguio di questa giornata. L’ho piazzata a sbollire davanti a Peppa Pig. Lo so, lo so. Sono una pessima madre. – ndr)

Ieri, primo giorno dell’anno, ci siamo svegliati sui tetti, a casa degli amici dai quali abbiamo passato la serata di Capodanno, in compagnia di tutti i nostri bimbi: erano quattro e sono destinati ad aumentare.
I tempi cambiano.

Mi immagino già quando noi adulti saremo in una stanza a cenare e brindare e loro in un’altra a guardare film, a giocare e a raccontarsi cose di cui a noi non sarà dato essere messi a parte.
Per quest’anno invece dormivano già tra il primo e il secondo, disturbati solo fugacemente dai botti di mezzanotte, e hanno dormito beati fino alle 6:30, quando Cecetta ha aperto le danze seguita a stretto giro dalla Dodo (alle 7:45) mentre io, che ero andata a dormire alle 3:00, volevo morire.
Posso dire di essermi ripresa, e non completamente, solo stamattina.

Perdonatemi dunque se non sono al top della forma. Vi lascio con qualche immagine del nostro risveglio e con qualche riflessione di circostanza.

Da oggi cominceranno i soliti rituali: i bilanci relativi all’anno appena trascorso (potreste avere letto i miei e quelli delle altre Instamamme qui), lo sforzo di scrivere giusta una data che non uscirà spontanea fino a Marzo, i propositi per migliorare sè stessi dentro e fuori (giuro, giuro, giuro che mi iscrivo a pilates, cascasse il mondo!), l’attesa della primavera, le speranze che questo nuovo anno porti cose nuove e tutte belle, come se bastasse una cifra che cambia in fondo ad una sequenza convenzionale, a migliorare le cose che non sappiamo aggiustare da soli.

Ma ripensandoci: la sensazione di un nuovo inizio può, effettivamente, innescare un nuovo inizio. Un po’ come un sorriso fatto contro voglia, che porta beneficio a prescindere e ha il potere di farci cambiare umore, spingendoci, questa volta, a sorridere davvero.

Quindi sorridiamo, vi va? E buon 2014 a tutti!