Nel week-end appena trascorso mi sono avventurata in un’impresa titanica (se considerata in rapporto alla mia routine attuale): ho iniziato un libro di 500 pagine.
Sono partita pensando che me lo sarei portato più o meno fino in spiaggia, l’estate prossima; invece pare proprio che io abbia ottime probabilità di finirlo entro Pasqua, infatti sono riuscita a leggerne quasi metà in due giorni.
Il problema ora è che non riesco a fare nient’altro. Dico, al di là dell’indispensabile (a meno che debba includere anche la doccia nell’indispensabile. Devo?).
Quindi, considerando che, al momento, le uniche parole che mi girano in testa sono quelle della Avallone e del suo “Marina Bellezza”, credo che invece parole, vi offrirò carboidrati per oggi. Semplici per giunta, ed in gran quantità.
Domani chi lo sa.
Sono sempre stata fan dei rotolini alla cannella. Un gionro la Patamà Gaia, con questo post, me ne ha fatta venire voglia, così mi sono cimentata nella mia prima infornata e da allora non riesco più a smettere.
(E con questo fanno due dipendenze in un solo post. Forse dovrei fermarmi a fare alcune riflessioni.)
In ogni caso, oltre ai consigli di Gaia, di cui ho fatto tesoro – e ve lo dimostrerò – ho spulciato la rete per cercare ulteriori e dettagliate indicazioni su come realizzare i Cinnamon Rolls, poi, fatte le dovute considerazioni, sono arrivata alla mia personale pozione magica. Ve la dico.
PER L’IMPASTO VI SERVIRANNO:
– 250 ml di latte
– 50 g di burro
– 300 g di farina manitoba
– 250 g di farina 00
– 100 g di zucchero preferibilmente di canna
– 1 uovo
– 1 busta di lievito di birra secco, oppure 20 g di lievito fresco.
– 1 pizzico di sale
– 2 cucchiai di cannella in polvere
PER IL RIPIENO VI SERVIRANNO:
– 100 g di burro
– 80 g di zucchero di canna (o brown sugar, se lo trovate. Io non l’ho neanche cercato)
– 3 cucchiai di cannella in polvere
Prendete i 100 g di burro del ripieno e metteteli in una ciotola: lasciatela a temperatura ambiete e dimenticatevene, per ora.
Mettete nel boccale il latte, il burro, il lievito e fate andare a 37° per 2 minuti a velocità 1.
Aggiungete quindi l’uovo, la farina, lo zucchero, la cannella e il sale (in questo ordine!), chiudete il boccale e impastate per 3 minuti con la Spiga.
(nota: il sale non deve mai andare a contatto col lievito, per questo uno si mette per primo e l’altro per ultimo. Vale per tutte le lievitazioni!)
Mettete l’impasto in un recipiente (di legno, di plastica ma NON di vetro!) a lievitare.
Io di solito mi costruisco una camera di lievitazione avvolgendo il recipiente con l’impasto in uno strofinaccio da cucina, dopodichè chiudo il tutto dentro un sacchetto di plastica. All’occorrenza lo posiziono accanto al calorifero, ma se casa vostra è piuttosto calda non ce n’è bisogno, anzi, potrebbe essere controproducente. Mi raccomando di evitare qualsiasi sbalzo di temperatura nella zona in cui riposa l’impasto: non arieggiate la stanza, non aprite porte o finestre in prossimità della vostra creatura, insomma, curatevene!.
Dopo un’ora, ma anche due, andate a controllare il vostro impasto che dovrebbe aver raddoppiato il volume.
Se lo ha fatto, prendete carta da forno con l’ausilio di un mattarello, fatelo diventare un rettangolo di circa 35 x 25 cm, alto circa un dito.
Stendete il burro che avrete fatto ammorbidire nel frattempo sul vostro rettangolo, quindi cospargetelo di zucchero e cannella (che avrete mescolato insieme in una ciotola), avendo cura di lasciare un bordo di circa 1 cm. Se no poi quando arrotolate va zucchero dappertutto.
A questo punto, aiutandovi con la carta da forno, arrotolate lungo il lato corto e otterrete un salsicciotto ripieno. A questo punto (e non è come dirlo, prova ne sia che non son riuscita a fare la foto), procuratevi un coltello affilato e, armate di pazienza, tagliate tante rondelle di circa 2 cm di spessore ed adagiatele vicine ma non appiccicate (come ho fatto io) in una pirofila di vetro o di ceramica (o in più d’una).
Ne otterrete circa 18, quindi fate voi i vostri calcoli geometrici.
A questo punto, ricoprite con pellicola per alimenti, avvolgete in uno strofinaccio e lasciate lievitare ancora per un’ora.
I rotolini diventeranno ciccioni, si appiccicheranno gli uni agli altri, ma è il loro bello! Cuocendo così compatti, rimangono molto morbidi e “mostosi” (scusate ma non esiste un termine italiano altrettanto efficace; per chi non fosse del nord traduco con: “il non plus ultra delle morbidezza“).
Infornate a 180°, forno ventilato, per circa 10 minuti.
Ma guardateli, che è sempre meglio!
Se proprio volete esagerare potete ricoprirli con glassa di zucchero, ma io non l’ho fatto per amore di coscienza.
Vi assicuro che, anche se ci vuole un po’ di tempo, sono piuttosto semplici da fare. Non lasciatevi scoraggiare e BUON APPETITO!
Io vado a leggere….
