Quando sono arrivati i primi, avevano il sapore dell’estate ed è stato bello vederli così, tutti in fila e pronti ad affrontare l’invasore.
Quando si sono alzate le barricate delle cabine a occludere la vista verso il mare, ci è dispiaciuto, ma abbiamo cominciato a capire che era ora di spogliarsi e godere di tutte le libertà che ti concede l’estate.
Resta il fatto che io di queste file di ombrelli mi sono innamorata da tempo.
Sarà la simmetria, saranno le righe e i colori.
Mi piacciono chiusi: precisi e composti.
Mi piacciono su una spiaggia sgombra di uomini e popolata solo di gabbiani.
E voi? Non trovate anche voi che siano bellissimi?
Ombrelloni uguale vacanza!
Io sono cresciuta a pane e Tirreno. Per me l’estate è fatta di ciottoli e scogli, di spiagge strette e calette rocciose. Non esattamente posto da ombrelloni e lettini pieghevoli. Sarà per questo, ma le distese di sabbia coi pali in fila non mi esaltano per niente. Preferisco, al massimo, le lingue di spiaggia libera con le postazioni anarchiche. Ombrelloni tutti diversi e un po’ sgangherati, con sotto asciugamani spiegazzati e stuoie sbattute dal vento. O, ancora meglio, i ripari improvvisati all’ombra degli scogli di granito o di arenaria.
Tirreno meridionale, intendevo 😉
bhè, chi non ama la natura e le spiagge selvagge?…
Il mio innamoramento è estetico contemplativo: io quelle file ordinate, quei “pali” allineati mi parlano di solitudini, di spazi, di civiltà e di natura che si incontrano e scontrano…
Poi se devo scegliere un mare per vivere il mare..bhè, tirreno meridionale tutta la vita!
🙂
anche a me piacciono, in qualche modo. tutti chiusi e statici e immersi nel vuoto. sanno di malinconia e nostalgia, ma anche di attesa, di piccolo istante prima di…
Siamo sulla stessa lunghezza d’onda!
😉
Bellissimi, sì!
🙂
[…] Più recentemente vi ho messi a parte della mia ossessione per gli ombrelloni chiusi su una spiaggia sgombra. […]
[…] è sole e mare e ombrelloni spiegati contro la […]