to be me

Vivo ancora insieme ai miei capelli (incredibilmente)

Agosto 24, 2015

Sono 36 anni che convivo con i miei capelli, il che costituisce un miracolo della pazienza: chiunque nelle nostre condizioni si sarebbe già separato da tempo. Non ci si capisce, non ci si apprezza. Si passa da momenti di obbligato solidarismo, a picchi di intolleranza reciproca.

Prendete quest’estate: nonostante la consapevolezza della reattività dei miei capelli all’umido, ho mantenuto la frangia.

E la frangia, in estate, non è mai una buona idea, a meno che tu abbia cromosomi, chessò, tailandesi e vi posso garantire che io non li ho.

vivo_insieme_ai_miei_capelliDa piccola ero bionda: avevo un adorabile caschetto giallo paglia fino ai 3 anni, mutatosi prima in un biondo cenere con riflessi dorati – fino alla fine della scuola elementare -, e poi assestatosi sul grigio certosino con punte di verde – entro la fine delle scuole medie.

Fino ad allora, però, la sostanza della mia chioma, piuttosto corposa già in tenera età, era liscia, liscissima, anche se quella tendenza all’onda sulla linea delle spalle avrebbe dovuto farmi suonare un campanello.

Infatti nell’adolescenza la faccenda si è complicata: i miei capelli, per effetto di non so quale turbolenza ormonale, sono diventati crespi e porosi. Non lisci, non ricci: hanno mantenuto l’andamento dritto e la tendenza sbandare in curva, ma la loro sostanza è cambiata e insieme ad essa la loro capacità di riflettere la luce. Sono opachi e indisciplinati, reagiscono in modo esuberante all’umidità nell’aria e, a meno di asciugarli accuratamente con fon professionale e spazzola di metallo, sono destinati ad essere una massa informe e crespa. Un incubo umido e opaco in salsa freezé.

Da lì in poi le passate e provate tutte, vittima del sadismo sempre uguale di parrucchiere sempre diverse che, alla prospettiva di divertirsi a tagliare una bella massa corposa di capelli, se ne fregavano della tenuta del taglio una volta io fossi arrivata a casa, dove la fonista, va da sé, non mi avrebbe seguita.

C’è stato il periodo chioma fluente con riga in mezzo: ero obnubilata dal fascino di Claudia Schiffer e dalle foto delle modelle anni ’70, cui lembi setosi di capelli extralunghi incorniciavano simmetricamente le guance, conferendo loro un’aria malinconica e vagamente hippy – che io non sono riuscita a riprodurre, per altro.

Quello che ho ottenuto è stato piuttosto un effetto alla Morticia Addams, in versione altrettanto slavata ma bionda e senza fascino noir. Una candidata ideale alla Maria Maddalena del presepe vivente.

In quarta superiore una combinazione diabolica di Kelly Taylor di Beverly Hills e  Lalaina Pierce di Giovani Carini e Disoccupati mi ha indotta a rinunciare alle lunghezze, introducendomi al corto consapevole (cioè non a quello imposto per praticità da una genitrice in procinto di portarti in vacanza al mare). Stavo bene ma sono durati poco sia l’attualità di quel taglio, sia il taglio in sé: di tutto posso dire dei miei capelli, fuorché che non crescano rapidamente.

Una volta dato per la prima volta il taglio che ti scopre completamente il collo, il cammino è segnato: ti spingerai oltre, diventerai coraggiosa; quasi mai i risultati saranno lì per renderti felice.

Prendete me: quando ho dato un ulteriore taglio ai miei capelli, abbagliata dalla Gwyneth Paltrow di Sliding Doors, immaginavo forse l’effetto fungo atomico che ho ottenuto a casa? No. Immaginavo il calvario della ricrescita? No. Immaginavo che l’unica alternativa ad un look provvisorio e sciapo fosse un ulteriore e ancor più drastico taglio? No. Immaginavo che l’esperienza di una volta non sarebbe bastata? No.

Infatti lo stesso errore – sulla scorta di una rivoluzione interiore o di un fidanzato sbagliato -, l’ho commesso almeno altre 3 volte.

Dopo avere passato in rassegna tutte le possibilità che i miei capelli complicati NON mi avrebbero dato, sono arrivata finalmente alla conclusione che il capello lungo fosse per me l’unica possibilità sostenibile. E’ estate? Lo leghi. E’ inverno? Ti scalda. E’ sporco? Ti fai una bella treccia o uno chignon alto sul cocuzzolo del cranio (oppure ti metti un rossetto rosso ciliegia come diversivo: la mia amica Sara garantisce che funzioni).

Se escludiamo una parentesi che ancora giudico felice – un taglio alla Sophie Marceau, versione Tempo delle Mele, che purtroppo nessun parrucchiere, dopo il primo che me lo fece, riuscì a riprodurre felicemente -,  quelli coi capelli lunghi sono stati anche gli unici periodi in cui io e la mia chioma abbiamo convissuto in pace. Felicemente, persino, quando alle lunghezze rigorosamente NON sfilate, ho abbinato la frangia.

Ora che l’armistizio è finito proprio a causa della frangia, sto aspettando il 29 Agosto per andare dalla parrucchiera.

La domanda è: che cacchio le faccio fare, questa volta?

Torno a tagliare drasticamente? Scalo? Avvio la frangia, ormai lunghissima, ad una carriera da ciuffo?

Se da quella seduta dovessi uscire in versione Shinead O’Connor o Sharon Stone, se mi dovessi fare una stiratura o una permanente, voi siete autorizzati a trollarmi il blog e giuro che non reagirò.

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  • roberta Agosto 25, 2015 at 10:40 am

    E’ inutile…come te…io e i miei capelli? una battaglia persa…
    son rassegnata…da anni…
    quando vado dal parrucchiere faccio sempre lo stesso taglio…negli anni ho provato un po’ di tutto…ma alla fine vincono sempre loro…sembro sempre in disordine…
    se li piastro sembrano ancora meno…
    e si bruciano accentuando al lavaggio successivo l’effetto…ho un gatto morto in testa…
    e allora? allora li tengo sulle spalle…li lego all’occorrenzA…E STOP
    matrimonio a maggio…il parrucchiere mi guarda e mi dice li raccogliamo così sembrano un pò più gonfi…un pò più in ordine…un pò più…
    un po’ più niente…dopo 1 ora mentre le altre invitate sembravano tutte precise e perfette e con una piega DA DIO…io sembravo solo spettinata…
    ci rinuncio…tutto qui.
    L’unico miracolo…la gravidanza…sono quasi al termine e ho dei capelli bellissimi…corposi…addirittura quasi boccolosi…
    unica soluzione…fare altri figli fino alla menopausa per godere di così tanta grazia…
    un po’ azzardata pero’ come soluzione…eh eh ah ah
    tutte le volte che il parrucchiere mi guarda con aria sconsolata io gli dico…senti bello…ho questi capelli…Dio questi mi ha dato e questi me li tengo!

    Frangia? ah ah ah…tutte le volte che l’ho fatta è stata un disastro…l’ultimissima volta ho detto mai più…poi mi dimentico e ci riprovo…e poi ci piango!

    mia sorella? ovviamente capello perfetto…voluminoso…grosso…sembra sempre uscita dal parrucchiere…
    invidia a mille…che te lo dico a fare!
    ciao Silvietta!