to be a mom

Sì, viaggiare

Maggio 16, 2013

Oggi è una splendida giornata di sole. Ieri ho fatto giardinaggio: ho eliminato le piante che non sono sopravvissute a questo infinito inverno, ho pulito i vasi dei gelsomini e delle camelie, e ho piantato le Surfinie appena comprate nei vasi sui balconcini. Oggi mi godo i frutti del mio lavoro: primo pomeriggio sul terrazzo, e son qui che scrivo con l’aria nel capelli e con la soddisfazione per tutti i feedback che ho ricevuto per il mio post con la mail al sindaco. E questo mi dimostra l’importanza di scrivere e di divulgare. Ma sto divagando. *

* Ho iniziato a scrivere nelle condizioni di cui sopra. Attualmente sembra Novembre, ho cantato vittoria troppo presto. Dovevo potare una camelia che se non smette di piovere diventerà un albero prima che io la possa fermare a colpi di cesoie…

Quello che vorrei fare oggi è raccontarvi del nostro recente viaggio. No, non vi annoierò con aneddoti nè recensioni imprecise.
Vi vorrei però incoraggiare a non rinunciare ai viaggi itineranti anche se avete figli piccoli.

Quando abbiamo deciso di intraprendere un viaggio in più tappe, non vi nascondo che ho avuto più di un tentennamento e almeno due breakdown nervosi in occasione di qualcuna delle nanne impossibili di Cecetta che hanno proiettato la mia immaginazione dentro un inferno fatto di camere d’albergo, bagni troppo piccoli, camere anguste e nottate insonni in 4 nel lettone. Per non parlare dell’idea di me che cerco di calmare la pupazza che strilla dentro un ristorante. Insomma, temevo il crollo di tutti gli obiettivi raggiunti in due mesi di fatiche per darle una routine, per opera di dieci scellerati giorni di vacanza.
Signore e Signori, ho scoperto che il mio livello d’ansia supera di larga misura anche il peggiore degli scenari possibili.
Si può fare. E ci si diverte pure.
Abbiamo cambiato tre diverse città in 9 giorni e il risultato è stato che Cecetta ha dormito come non avevo mai neanche osato sognare che facesse (e infatti ha smesso, non appena tornati a casa…), la Dodo si è divertita come una pazza (e forse ve ne ho già dato un’idea qui) e io mi sono riposata (psicologicamente, perchè fisicamente ci abbiamo dato dentro, macinando chilometri e chilometri).
Ecco dunque i miei “mai più senza” per le vacanze con bimbi piccoli:

Mai più senza una fascia, un mei-tai, un marsupio o qualsiasi supporto portabimbo. Ogni volta che uscivamo per una passeggiata più “avventurosa”, infilavamo la pupazza nella fascia e non ci dovevamo preoccupare di barriere architettoniche nè di dove parcheggiare il passeggino, in caso fossimo entrati in qualche luogo chiuso (tipo angusti ristorantini, castelli impervi, trenini ad uso turistico)

prima tappa
Mai più l’ovetto fuori dall’auto. Mi sembra palese la scomodità della seduta dell’ovetto, specialmente se il pupo vuole dormire. Mettiamoci poi che non ha nemmeno una cappottina parasole ed ecco che una passeggiata con l’ovetto appollaiato sulle ruote del trio si può facilmente trasformare in un incubo, per voi e per lui. Noi abbiamo optato per la carrozzina, in cui ormai Cece stava a mala pena, ma che era un ottimo nido in cui farla addormentare in caso di passeggiata soft o per cena: la facevamo addormentare e poi cenavamo, mentre lei si faceva la sua prima frazione di sonno notturno, protetta da un telo che le oscurava l’eventuale luce. (Se il pupo ha almeno 4 mesi, può stare direttamente nel passeggino, che, completamente reclinato, garantisce a lui e a voi il medesimo confort – e un ottimo appoggio per la borsetta che la sera ritirerete fuori per darvi un tono)


Mai più senza uno zaino. Era forse dalla terza superiore che avevo abbandonato l’uso della zaino classificato come uncool e sostituito da una tracolla fashion… Mi rimangio tutto: a metà del viaggio ci siamo comprati uno zaino rosa fluo (per la gioia di Maritomio) che la Dodo ha subito dichiarato essere SUO (nonostante la potesse contenere intera e in piedi) e che, in collaborazione col mei-tai, ci ha garantito la massima agilità e tutti i beni di conforto che i suoi capienti 4 scomparti potevano contenere. E mani libere per tutti.


Mai più senza tecnologia. I-Pad, Smart phone, tablet, lettore dvd portatile. Personalmente non sono una fan della tecnologia quando è in mano ai bambini: oborro le madri che disattivano i propri figli con mezzucci tecnologici a vantaggio dei propri nervi (se volevi silenzio e immobilità forse era meglio che i figli non li facevi…), ma ci sono dei momenti in cui un aiuto da parte dei suddetti mezzucci risulta provvidenziale. Una coda in autostrada che fa protrarre un tragitto in auto troppo a lungo, l’ora in cui devi raccattare e re-impacchettare la roba di tutti con un ordine che consenta un rapido accesso a ciò che di pulito è rimasto per tappa successiva del viaggio, quella volta che invece di una cena da una portata ti vuoi concedere un menu degustazione in un locale chic che non fornisce animazione per bambini (ovvio) e che non tollererebbe una sceneggiata isterica di mamma affamata VS figlio annoiato.


Mai più senza la siesta delle 17:30. Invece dell’aperitivo, che avresti fatto nella versione senza figli della tua vita, una bella siesta di un’ora in albergo: una doccia, le coccole, un gioco tranquillo. Tutta la famiglia si rilassa e ricarica le pile per affrontare serena e riposata la meritata cena (che fra l’altro se hai camminato tutto il giorno, ti senti in diritto di strafocarti di tutto il ben di Dio che la cucina locale può offrire, no?). Intanto, come già detto al punto uno, durante la siesta avrete sistemato per la notte la pupattola più piccola, che così dormirà nel passeggino/carrozzina facendosi il primo round di nanna notturna con buona pace della vostra cena.


Per qualche dritta in generale sul viaggiare coi bambini, vi rimando a un post molto carino (e utile, provare per credere) di un blog che seguo: lo potete leggere qui.
Per il resto, una cosa basta tenere sempre a mente prima, durante e dopo un viaggio: i tuo bambini stanno bene ovunque, basta che siano con te.
Bon voyage!

You Might Also Like

  • mammoski Maggio 17, 2013 at 7:32 am

    Ma quanto ha Cecetta?Noi quest’estate faremo le prima vacanze da famiglia…..aiutoooooooo 😉

    • mammaduepuntozero Maggio 19, 2013 at 12:14 pm

      Mammoski Cece aveva 4 mesi e mezzo. Diciamo che finché non mangiano pappe si riesce ad essere molto agili (io la allato poi, quindi la tetta è sempre pronta all’uso..). Poi c’è il periodo dello svezzamento che è un po’ complicato, ma dura sei mesi perché dopo l’anno riesci a farli mangiare più o meno ovunque. Infatti noi quest’estate opteremo per la casa al mare: sto iniziando a svezzare adesso, quindi a luglio/agosto saremo nel pieno.
      😉

  • Simo Maggio 17, 2013 at 11:16 am

    E’ quello che mi ripeto sempre io…l’importante per i bambini è che siano con mamma e papà non importa dove…

  • Mamma avvocato Giugno 17, 2013 at 3:20 pm

    Bel post, incoraggiante! Grazie!

    • mammaduepuntozero Giugno 18, 2013 at 8:55 pm

      sono felice se ti sono stata utile! 😉