appunti

Mogli

Luglio 22, 2013

“[…] All’inizio la femmina vuole sentirsi apprezzata e richiede una serie di attenzioni.”
“Cioè?” si interessò Luigi.
“Varie cose. Vuole essere ascoltata, per esempio. Ha sempre qualcosa da dire, pensa molto, vuole chiarezza, definizioni. A noi uomini tutto questo non interessa. Sarebbe più facile se si accontentassero di un gioiellino, un mazzo di fiori ogni tanto. Ma quando la moglie partorisce si trasforma in una madre e i tuoi problemi sono finiti. Allora sì che basterà baciarle la fronte quando torni a casa, portarle dei dolci qualche volta e andare a passeggiare coi bambini alla domenica” concluse.

Emanuela E. Abbadessa, “Capo Scirocco”, Rizzoli, 2013, pag. 199.

broccolo

Ecco questo è un passaggio di questo romanzo (un po’ artefatto ma tutto sommato piacevole) che sto leggendo da mesi (mesi!). Si tratta di una storia romantica di un amore di fine ottocento fra una donna matura e un giovanotto di cui la dama si è resa benefattrice. A questo punto il giovane sta ricevendo lezioni sulle donne e il matrimonio da un amico più vecchio e molto più navigato di lui.
Si parla di due secoli fa, ma non è che in certe pieghe della società questi discorsi siano poi così demodè. O no?
Ma non è questo che mi preoccupa, non in questo momento almeno.

Quello che mi turba e preoccupa e mi fa pensare è dove finisce la donna quando in lei viene ad abitare la madre. Viene davvero sfrattata?
Perchè a me sembra un po’ di sì.

Io arrivo a sera spossata e svuotata di tutte le energie che mi succhiano le mie figlie. Anche letteralmente visto che allatto ancora e spesso. Passo la giornata a dedicarmi agli altri, se non sono le figlie, è il marito (il quale voleva un cane e mi ci sarebbe mancato giusto quello, a cui badare…). Io vengo sempre dopo.
Rimando la bevuta di un caffè, la scrittura di un post, la lettura di un libro, di una notizia, la pedicure, la pipì. Io vengo sempre dopo e sapete una cosa? Mi viene così, naturale.
Probabilmente è un’abilità che si acquisisce nel pacchetto maternità sapere tenere la pipì per 12 ore di seguito, ma ho la netta sensazione che sia poco sano.

Nutro, vesto, lavo e ordino per tre persone e mezza, dove la mezza sono io, sempre un po’ trasandata (anche se meno che dopo la prima figlia, sbagliando si impara).

Arrivo a sera stanca e quando mi corico non so mai quanto durerà, cosa che mi fa una certa ansia e snatura il momento che dovrebbe essere di totale abbandono.

Quindi tutto sommato un marito che si accontenta di darmi un bacio in fronte, accompagnarmi a fare una passeggiata e che non mi rompe le scatole con richieste assurde tipo il sesso, mi farebbe anche comodo.
Inorridite? Anche io.
E lo so che sono momenti, lo so, passeranno, svaniranno insieme alla prolattina. Se non lo sapessi per certo, perchè ci sono passata, mi preoccuperei, ma non mi preoccupo.
Vivo male, lo ammetto, ma non mi preoccupo.
Arrivo a sera e non desidero altro che dormire. Dormire, per un’ora, due o per quanto mi sia dato fino al prossimo pianto.
Chi glielo spiega a mio marito?

Come lo avete spiegato al vostro?
Avete litigato anche voi per mesi?
Avete pensato di essere sull’orlo del precipizio? Oppure avete trovato un equilibrio?
Vostro marito vi ha lasciate? Si è fatto l’amante? Si è fatto venire l’esaurimento?

Certo bisogna fare uno sforzo, anche se siamo stanche morte: nessuno vorrebbe essere sepolto in ciabatte del resto.
Non sto dicendo di piegarsi controvoglia ai doveri coniugali, che siano di sesso o di altra natura.

Magari certe volte si potrebbe provare a fermarsi un attimo per un Hollywood Kiss, come non ci fosse un domani. Uno di quelli che si davano Carrie e Berger, anche se poi non ha funzionato.
Perché il punto è che ogni tanto, seppur controvoglia, bisogna tirare fuori le scarpette da ballo e fare le ore piccole. Bisogna massaggiare la donna in ciabatte sepolta dentro la madre e sussurrare che presto tornerà a veder le stelle, e perché lo vuole, non perché ci è “costretta”.

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Saggia io?
Mica ho detto che ci riesco!

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  • Simo Luglio 23, 2013 at 9:42 am

    Quanto mi ci ritrovo in questo tuo post.

  • ci75 Luglio 23, 2013 at 2:31 pm

    UGUALE A ME……….

    • mammaduepuntozero Luglio 29, 2013 at 9:03 pm

      Ciao Cinzia, vedi? allora è proprio vero quello che ho scritto in risposta a Mammavvocato…
      E non è consolatorio dirsele queste cose? non fa sentire un po’ meno alieni?
      (secondo me sì…)

  • Laura MammaCheTorte Luglio 23, 2013 at 3:53 pm

    Ti quoto in pieno, forse anche di piu’.Pero’.Pero’io credo che con il pacchetto madre, acquisisci, se sei fortunata ed io devo dichiarare pubblicamente di essere fortunitassima sotto questo punto di vista, anche “il padre”, quello che si, e’pur sempre un uomo, e pertanto imperfetto e sempre un filo egocentrico, ma che capisce il tuo essere madre prima che donna.E ti sopporta ( si xche’io mi rendo conto di essere insopportabile spesso) e ti supporta e ti rende meno faticoso anche fare “gli straordinari” da donna ( da sua donna) anziche’da madre.Ovviamente mio marito non dovra’mai sapere di questo commento 🙂

    • mammaduepuntozero Luglio 26, 2013 at 8:31 pm

      È vero che noi troviamo sempre un motivo per lamentarci, anche quando siamo fortunate. E anche io lo sono.
      Resta però la voglia di ritrovare la donna, perché in realtà sono il la prima ad avere bisogno di vederla e toccarla con mano.
      E comunque questo commento rimmarrà inter nos…
      😀

  • Mamma avvocato Luglio 25, 2013 at 10:30 pm

    Sottoscrivo.
    L’Alpmarito ha accettato un lavoro all’estero per tre mesi consecutivi….spero non sia per colpa mia, però!
    Scherzi a parte, ogni tanto qualche spazio per noi lo ricaviamo, mica tanto però. Aiuta avere un solo nano e nonni abbastanza disponibili…la stanchezza serale, però, e’ innegabile e profonda.

    • mammaduepuntozero Luglio 26, 2013 at 8:31 pm

      Quando scrivo di queste cose, lo faccio solo perchè so che non sono la sola a pensarle, e purtroppo non se ne parla. Sono inquietudini e disagi segreti che a mala pena abbiamo il coraggio di spiegarci fra di noi.
      Per quanto i mariti capiscano, non potremo mai portarli per un tour guidato del nostro cervello (e meno male, tutto sommato), quindi capiscono sì, ma provarle quelle cose è tutta un’altra faccenda.
      E poi diciamolo pure: anche stare dalla loro parte non deve essere una passeggiata, quindi sia che ci capiscano davvero, sia che facciano finta, sia che sopportino e basta, una piccola medaglia al valore se la meritano anche loro, no?
      😛

      (si, è esattamente per arruffianarmi il marito che ho appena scritto quanto sopra! 😛 Ma lo penso.)

  • Bilanci e scuse. | mammaduepuntozero Agosto 15, 2013 at 9:39 pm

    […] tempo fa ho scritto un post intitolato Mogli. Avevo voglia di condividere un problema che affligge molte donne e di cui non si parla quasi per […]

  • Una cosa piccola ma buona | mammaduepuntozero Ottobre 17, 2013 at 11:14 am

    […] di tempo, e un po’ per una sorta di timore reverenziale dovuto al GRAN CASINO che ha generato il mio ultimo articolo a marchio Quotes, ho abbandonato le buone intenzioni in un cassetto e vi sto tenendo a digiuno di libri, e citazioni […]