to be a mom

La routine della sera

Marzo 14, 2015

Le mie serate iniziano tutte uguali. D’altra parte, si sa, la routine della sera è importante.

E le migliori di tutti nel mantenere la routine sono proprio le mie due bimbe di 4 e 2 anni, loro:

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Tutte le sere al momento di dormire invito la Dodo a fare un’ultima pipì, lei si rifiuta dicendo che non le scappa. Quasi tutte le sere si sveglia entro due ore coi terrori perchè ha la vescica che esplode.

Tutte le sere le metto nel letto, distribuisco baci, accendo l’umidificatore, faccio la coccolina a una, faccio la coccolina all’altra, dico “Buona notte bimbe mie”.
Tutte le sere: “Mamma, acqua”.

Vado a prendere l’acqua in cucina per entrambe e si ricomincia: rimbocca una, rimbocca l’altra; coccolina a una, coccolina all’altra, bacio a una, bacio all’altra.

“Accoa ina, mamma”.

Rifaccio la coccolina alla piccola, la rimetto nel lettino e:

“Mamma, accoa affua”.

Ribeve l’acqua; intanto rifaccio una coccola alla grande, la rimbocco di nuovo poi riposiziono ciuccio e doudou alla piccola, saluto e:

“Mamma! Ti devo dire una cosa”
“Dimmi amore”
“Ti siedi sul divano vicino alla mia testa?”
(il nostro divano è appoggiato alla parete che divide la sala dalla loro camera – ndr)
“Ok amore, buona notte”.

Saluto, chiudo la porta, la piccola accenna una protesta, dopo due minuti smette.

Sono libera.

Intorno a mezzanotte una delle due si sveglia sempre: o è, appunto, la grande con la pipì e il pavor nocturnus, o la piccola con le paturnie ma tanto sono ancora sveglia, non mi scompongo (tranne quella volta che si è svegliata al momento della proclamazione del “quarto Masterchef italiano”). Infatti non vado mai a letto prima della mezza, sarebbero solo illusioni sprecate.

A metà nottata una delle due si sveglia: possono essere le 3 o le 4 e a quel punto io le scaravento nel lettone senza pensarci troppo su. Spesso è un’ora in cui Maritomio è già uscito, così piazzo una cortina di cuscini a protezione dell’argine destro e ripiombo nel sonno in men che non si dica.
Salvo che per il subdolo “Mamma, affua” che mi costringe ad una traversata del corridoio gelido, o persino della zona giorno, nei casi più sfortunati – quelli in cui non ho riempito abbastanza la borraccia della sera.

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Poi ci sono le volte che capitano imprevisti, tipo ieri, venerdì.

Una si sveglia alle 2 e migra nel lettone dove la incastro tra i due cuscini ben avvicinati e tra i nostri corpi caldi di sonno. (“Mamma, affua” e vado in cameretta a recuperare la borraccia – solo corridoio, fortunata).
Alle 3,30 la metà destra del letto si libera, così sposto di peso quel fagotto che, chissà perchè, tende spontaneamente a spingermi giù dal mio stesso cuscino. Distendo tutte le articolazioni approfittando dello spazio riguadagnato e mi riaddormento.

Alle 4:00:

“Maaaaammaaaaaaaaaa!!!!”
“Cosa c’è amore, non urlare così!”
“Ho mal di pancia, mi viene da vomitare”
“Ok dai vieni, andiamo in bagno”.

Non riesce a vomitare, allora preparo la boule dell’acqua calda (sì, lo so che non si fa – ora lo so), la porto nel lettone, sposto il fagotto con ciuccio e doudou ancora un po’ più a destra, sopraelevo la cortina di cuscini, piazzo una bacinella di plastica sul comodino di sinistra, sposto l’iPhone in carica che non si sa mai, mi sistemo in mezzo al letto con la testa che sprofonda nell’intercapedine tra i due cuscini e mi ricordo improvvisamente del cuscino a due piazze che vendevano al Corte Inglés di Lisbona 10 anni fa, rammaricandomi di non essere stata abbastanza previdente da comprarlo già allora.

“Mamma ho tanto mal di pancia”
“Senti Dodo, ti faccio un bicchiere di Biochetasi, così o ti fa vomitare oppure te lo fa passare”
“Occhei…”

Vado in cucina, preparo il bibitone, torno in camera; la Dodo fa due millisorsi e ci rimettiamo nel letto.

“Mamma, voglio stare in mezzo, vicino a Cece”
“No amore, per carità! Che se ti senti male ci annaffi…”
“Occhei mamma, ma ora mi è un po’ passato. Mi fa male solo a destra dell’ombelico, a sinistra no”
“Bene, dormiamo”.

Mi riappisolo con la testa incastrata tra i cuscini, sto per rientrare nel sogno abbandonato ormai un’ora fa e finalmente arriva: la Dodo si alza e vomita precisa precisa dentro la bacinella, neanche uno schizzo.
Giuria in visibilio.

Andiamo in bagno a finire l’opera, a lavarci e a dirci che ora no, il maldipancia non c’è più davvero. Torniamo a letto e ci addormentiamo, per l’ultima volta.

Sono libera.

Libera fino alle 8, perchè poi si sono svegliate ed erano a casa da scuola tutte e due, che è una cosa che per la prima mezz’ora ha il sapore di vacanza che avevano le mattine in pigiama davanti alla tv, con la pezzuola bagnata sulla fronte e il termometro sotto l’ascella a guardare i film di Nino D’Angelo su Rete4.

Per la prima mezz’ora.

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  • Marina da mamma a mamma Marzo 16, 2015 at 9:47 am

    Ciao,
    ho scelto questo post per la mia Top of the post della settimana 🙂
    http://www.damammaamamma.net/2015/03/top-of-the-post-16-marzo-2015.html

  • Silvia A. Marzo 16, 2015 at 12:06 pm

    grazie cara! Sono già venuta a trovarti sul tuo sito e ti ho ringraziata anche lì. Ora prometto che se riesco partecipo alla bella iniziativa: fare rete è importante e bellissimo!
    :-*

  • Mamma Avvocato Marzo 17, 2015 at 11:26 am

    Mamma mia, che nottata! Non ti invidio molto ma capisco molto bene la tua frase conclusiva!
    P.s. Perchè hai coperto gli occhi della prima foto e le altre no?

    • Silvia A. Marzo 17, 2015 at 11:35 am

      Per rispondere al tuo PS… il mio intento è quello di “spersonalizzare” sempre il più possibile le foto delle mie bimbe, perchè non siano proprio “loro” ma siano semplicemente “bimbe”.
      A volte copro gli occhi. A volte non faccio niente perchè o non sono completamente riconoscibili, oppure hanno il viso parzialmente coperto, come qui.

      Non c’è una logica ferrea…mi rendo conto. Vado a sensazione: certe foto non mi sento di pubblicarle così come sono, forse mi sembrano troppo intime.
      Guarda, ci potrei scrivere un post… 🙂