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Prospettive sul mondo

Marzo 24, 2015

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C’è questa signora con gli occhiali scuri, è tutta vestita di nero.
Potrebbe sembrare una nonna ma da come parla al bambino capisci che non lo è: è una mamma.
E’ giovane ma invecchiata un po’ male, probabilmente fuma, si capisce dalla voce.
Il suo bambino si sta arrampicando sullo scivolo al contrario mentre un altro bambino, molto più piccolo di lui, già partito lungo la discesa, viene frenato dalle mani della nonna (lei è proprio la nonna e non ci sono dubbi a riguardo) prima che si schianti sul bambino più grande.

La nonna riprende il bambino grande con tono amorevole ma severo: perchè il rispetto è una cosa importante, le regole esistono per un motivo e vanno rispettate. Perchè se no il mondo va a rotoli – come in effetti sta succedendo – un pezzo alla volta, a cominciare dai parchetti e dagli scivoli percorsi al contrario.

Lei pensa di dire qualcosa di universale e quello che non si aspetta è proprio quello che accade e va avanti ad accadere per 10 minuti buoni. La mamma che sembra una nonna si risente del rimprovero al figlio e le risponde male: una gigantesca, enorme palla di rabbia e maleducazione le viene scagliata contro condita di sarcasmo, davanti ai bambini, davanti al suo nipotino, davanti al bambino che percorre lo scivolo al contrario e che viene incalzato perchè non dia retta alla Signora, che lui è un bambino e la Signora è stressata, e “non sarai certo tu, Amore, a salvare il mondo rispettando la regola secondo la quale gli scivoli si percorrono solo ed eslcusivamente in discesa”.
La nonna è raggelata, si guarda intorno con sfiducia: “guarda come ci siamo ridotti, una volta non era mica così. Una volta le persone avevano il rispetto e ai bambini era questo che si insegnava: ad avere rispetto. Non li si incalzava a prendere poco sul serio, se non a schernire apertamente e con sarcasmo una Signora coi i capelli bianchi”.

Nessuno interviene. Nessuno le dà man forte e lei si sente sola e colpevole: “come siamo arrivati fin qui? Dov’è che abbiamo sbagliato? Che mondo ti abbiamo consegnato, nipotino mio?”

E’ una splendida giornata di Marzo: il sole sta per tramontare dietro le case, la luce filtra di taglio tra gli alberi ancora spogli (ancora per poco) e l’aria è frizzante, tinge di rosso le guance dei bimbi che corrono e scalano e dondolano tutto intorno, le giacche abbandonate sul pavimento di gomma.

La nonna incrocia lo sguardo di una Signora con la coda di cavallo e la macchina fotografica che la guarda e le sorride: “chissà se ha visto la scena? Perchè non è intervenuta?”

Poi si guarda intorno: i bambini ridono, scoppiano di felicità; alcune mamme giocano con loro: fanno fare loro la carriola, li spingono sulle altalene, insegnano ad andare sui monopattini; le tate li rincorrono prima che entrino in collisione con le altalene, preoccupatissime della responsabilità che mettono in gioco tutti i giorni in quei parchetti affollati.

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C’è un sacco di bellezza tutto intorno. C’è l’amore, c’è la felicità e ci sono le risate dei bambini.

E allora la nonna si ricorda di quella cosa sentita chissà dove, chissà quando: quella dell’albero che cade nella foresta e che fa un gran baccano mentre moltissimi altri gli crescono silenziosamente intorno.

Sorride. E’ ora di tornare a casa, suo figlio sta per arrivare da una trasferta di lavoro e muore dalla voglia di abbracciare il suo bambino.

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  • Michele Marzo 24, 2015 at 10:39 pm

    bello, bello, bello. Bravissima.
    purtroppo il rispetto è proprio quello che manca.
    rispetto per le persone, per le cose, per tutto.
    Vedo troppo spesso bimbi che buttano le carte per strada e i genitori che non dicono niente.

    • Silvia A. Marzo 24, 2015 at 11:32 pm

      Grazie Michele! In effetti per cambiare il mondo bisognerebbe partire dalle cose semplici…

  • mamma avvocato Marzo 25, 2015 at 4:03 pm

    Il rispetto è sempre più raro, a partire dai genitori.
    Però, secondo me, intervenire in difesa di questa nonna sarebbe stato meglio.
    Io credo che lo avrei fatto, anche se sarebbe stato inutile.
    Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

    • Silvia A. Marzo 25, 2015 at 4:54 pm

      Mi sono molto pentita di non avere detto niente, per la verità…