to be a mom

Le Nanne di Cece

Marzo 26, 2013

E’ Martedì, la giornata è stata grigia ed uggiosa e stamattina quando sono uscita a fare la spesa c’era un’aria tagliente che non sapeva per niente di primavera.
Oggi, anzi ieri, si inaugura la mia terza settimana di guerra privata con Cecetta perchè impari finalmente a dormire.

la nanna con canzone

Delle difficoltà con la Dodo ho già parlato diffusamente nel mio ultimo post, eccovi il capitolo successivo, casomai la mia testimonianza potesse essere utile a qualche martire disperata della passeggiata notturna come me.

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Come vi ho già raccontato, al culmine della disperazione per le nanne impossibili della Dodo, mi sono messa di buzzo buono a studiare i testi di Tracy Hogg (in inglese, perchè in Italiano c’era solo un volume riassuntivo e riduttivo delle sue teorie), e siccome in fondo sono una super secchiona, l’ho fatto con una certa perizia, tanto che alla nascita di Cecetta avevo ancora bene a mente le nozioni fondamentali.

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Eccovele dunque:
– EASY, ovvero, la sequenza che funziona: Eat (mangiare), Activity (quelle di cui sono in grado rispetto all’età), Sleep (dormire) e Your time (cioè tu fai ciò che vuoi mentre lui dorme.
– Se un bambino piange non necessariamente ha fame: i neonati sono capaci di una vasta gamma di emozioni, seppur non le capiscano: per questo motivo e per molti altri, non vanno lasciati a piangere da soli.
– Parlare a un neonato per raccontargli fatti ed emozioni, anche quando non è in grado di capirci. Noi prenderemo un’abitudine che sarà sempre più utile mentre crescono, e loro prima o poi, cominceranno a capire il senso delle nostre parole.
(Lasciatemi dire che le teorie di questa Signora non sono altri che commistione di buon senso e di esperienza, nessuna magia. Per questo mi è piaciuta e mi sono voluta fidare: non sono il tipo che si lasci affascinare dal Guru di turno, neanche al culmine della disperazione)
La prima cosa che ho fatto con Cecetta quindi, è stato cercare di non cadere nel circolo vizioso della tetta-ciuccio. Fin dall’ospedale, cercavo di riservarle gli stimoli per i momenti successivi alla poppata: per tutto il primo mese questi non sono stati altro che i cambi. Una volta avvoltolata nel panno pulito e profumato era già pronta per sprofondare nelle braccia di Morfeo un’altra volta.
NB: guardatevi da chi vi dice di cambiarli prima della poppata, per almeno due buone ragioni:
1. non ho ancora incontrato un neonato che si lamentasse del pannolino sporco, anzi, per lo più sprofondano il culetto nella cacca con certo gusto e senza il minimo fastidio. Beata innocenza.
2. tutti i neonati che ho conosciuto fanno la cacca subito dopo un pasto, quindi se li cambiate prima, state certi che lo dovrete fare anche dopo. E avrete sprecato un pannolino.
Dunque per il primo mese tutto ok: mangia, cambio, dorme. EASY.
La Y all’epoca l’ho impegnata gestendo le sceneggiate della Dodo che nel giro di 10 giorni era passata dalla modalità “Che bello ho una sorellina!”, alla modalità “Mamma, ora te la faccio pagare che passi le ore con quella cosa attaccata alla tetta e io non conto più niente”.

Il difficile è arrivato a partire dal secondo -come da manuale-, quando Cecetta, ha tirato fuori la sua natura: scontrosa, ipereccitabile, nervosa, insonne. (D’altra parte sono finita in TC d’urgenza a causa di una sua importante tachicardia in fase di travaglio, cosa potevo aspettarmi? Una gatta morta? No davvero …)
Il problema è che un neonato di 3, 4, 5 non può dormire due ore scarse e frazionate al giorno. Non può, e ne ho le prove. Si esaurisce. Ti esaurisce.
Ecco che allora ho studiato a fondo i testi, che mi aiutassero loro a raccogliere gli indizi per intuire il punto di non ritorno della sua stanchezza, in modo da infilarla nella culla (o nella fascia, o nella carrozzina o dovunque ci conducessero le circostanze) prima che iniziasse a sclerare. Sembra facile: “osservare quando si apre la finestra del sonno e spostare immediatamente la bambina in un ambiente tranquillo che le consenta di rilassarsi”.
Ecco gli indizi: si stropiccia gli occhi (quelli che hanno già imparato a trovarseli), si tira le orecchie, sbadiglia, ha lo sguardo perso nel vuoto.
Ma quando mai?!?
Cecetta è un enigma.

la nanna vignette 1la nanna vignette 2la nanna vignette 3

Quando inizia a sbadigliare è già troppo tardi. Provato per esperienza.
Le orecchie non sa ancora di averle, figuriamoci gli occhi.
Le braccia quando cominciano a mulinare fuori controllo la disturbano perchè, a meno che siano dentro la sua bocca -dove ha imparato con gioia a infilare i pugnetti tutti interi- non ha ancora percezione che siano roba sua e la portano all’esasperazione.
Di solito è seria e ombrosa, quando è stanca e sovrastimolata invece ride. In fondo non è capitato a tutti di avere la stupidera da eccesso di stanchezza? Ecco, lei è così già a 4 mesi: quando non ne può più comincia a ridere, fare urletti, dimenare le braccia, tirare le gambe, tutto con occhi spalancati ridenti e vivaci.. Così tu genitore, investito dalla gioia di quelle risate così rare, cosa fai? Cominci a rispondere con entusiasmo ad ogni versetto, ad ogni urletto: le fai le faccette, il solletico sulla pancia, il “vola vola” sopra la tua testa e ignori il fatto che tu stia gettando benzina sul fuoco, portandola ad un livello tale di sovreccitazione, per scendere dal quale le serviranno 30 minuti buoni di urla scaricanervi.
Mantra cry, lo chiama Tracy Hogg. Un pianto “che trasporta”: sì, lei nel sonno e te al manicomio.
Per lo meno lo abbiamo capito, così ora ci accontentiamo dei sorrisi e dei risolini che fa la mattina appena sveglia, il momento più luminoso della sua giornata. Non appena accenna risate e urletti in qualsiasi altro momento della giornata, l’adulto più a portata di mano, terrorizzato, la preleva da qualsiasi baby-supporto in cui sia adagiata e la proietta nella culla precipitevolissimevolmente, come la proverbiale patata bollente.
L’importante è capirsi, no?

Dopo due settimane di impegno infatti abbiamo capito che, anche in assenza di indizi di sonno, non dobbiamo tenerla in attività per più di un’ora. Semplicemente controlliamo gli orologi, visto che il soggetto non collabora.
C’è qualcuno che è in grado di inventarsi un’app per questo? Io no ma la comprerei subito!

Abbiamo risolto un rebus, ora ne rimangono due:
1. non dorme per più di un ciclo di sonno, cioè 45 minuti. Si sveglia e si incazza e piange, perchè ha ancora sonno ma non è capace di riaddormentarsi, e il nostro aiuto non sembra essere efficace al momento.
2. la notte. Vorrei tanto darle non più di una poppata notturna, ma fin’ora i miei tentativi sono naufragati per mia incapacità. Io di notte non connetto e mi ritrovo a svegliarmi con lei nel letto, magari testa a piedi col piumino al contrario e non mi ricordo come ci sono arrivata…

Voi avete un’idea di come fare? Voi come avete fatto?
Avete un trucco da insegnarmi o devo rassegnarmi e usare la tetta come placebo di tutti i suoi umori?

(Continua……)

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  • acciaio73 Marzo 27, 2013 at 7:39 am

    Uhhhh cosa mi hai ricordato! Orrore!
    Consolati. Mia madre, a noi, nelle vostre stesse identiche condizioni, diceva: passerà. Ed è passato. Al secondo anno di vita, poco prima della materna.
    Ricordo i micro sonni di Vittoria, ricordo quelle 2.31 di notte che erano tappa fissa.
    Noi, non si dormiva mai, ne di notte, ne di giorno.
    Esasperante.
    Mio marito ha messo fine allo strazio.
    Mi ha tolto Tracy hogg dalle mani, ha dato alle fiamme Estivil e ha messo Vittoria in mezzo a noi.
    Lei semplicemente impaurita, piccola, coccolosa e compagnona (com’è tutt’ora a 10 anni) ha dormito. Confortata dal nostro calore, dai nostri odori.
    Il secondo è venuto direttamente in mezzo. Senza nessun rimpianto.
    Anzi.
    Non ho consigli se non dirti, coraggio.
    Noi ci siamo passati.
    Però potresti provare con l’osteopatia. Magari è un’immaturità del cranio e lui la manipola.
    Pare funzioni.
    Osteopata serio.
    Con estrema solidarietà!
    <3

  • Simo Marzo 27, 2013 at 7:46 am

    In alcune cose ci vedo Asia…innanzitutto anche io non riesco a decifrare il momento esatto quello che superato è il delirio si perché nonostante Asia sia abbastanza dormigliona la notte e al mattino durante tutto l’arco della giornata fa i cosiddetti sonni del pulcino di 30 minuti al massimo…Ma quello che è più straziante da un mese a questa parte, non c’è rituale che regga…lei piange come un’ossessa prima di dormire e se la lasci in culla rischi che si affoghi dalle tante lacrime, allora la prendi in braccio e la culli e massimo 10 minuti è stecchita la rimetto in culla e dorme fino al mattino…ecco io vorrei un metodo (funzionante) che la trasportasse tra le braccia di Morfeo senza queste sceneggiate alla Mario Merola…lo so chiedo troppo infondo sono già fortunata che dorme tutta notte.

    • mammaduepuntozero Marzo 27, 2013 at 7:56 am

      Si decisamente dormire la notte è una benedizione. Le urla le fa Cece quando è troppo stanca, potrebbe essere così anche per Asia? Cece più è stanca meno dorme, fra l’altro. Io sono andata per tentativi e ho scoperto che dopo un’ora di veglia DEVE dormire. È soprattutto devo creare un ambiente tranquillo senza stimoli..: ormai viviamo in punta di piedi! Purtroppo le mie figlie sono ipersensibili. Dodo ancora oggi a tre anni è super sensibile ai rumori, quelli forti la terrorizzano 🙁

  • mammaduepuntozero Marzo 27, 2013 at 7:52 am

    Grazie!! Sai che ora che me lo dici qualcun’altra mi aveva parlato dell’osteopatia?… Ora mi metto a cercare, quello serio.
    Mio marito mi ha detto: “sei tu che ti sei inventata questa cosa delle tre ore!”, però nel suo caso ho avuto ragione io. Dopo due settimane la metto nella culla la momento giusto e si addormenta subito, per i famosi 45 minuti…. Per la notte invece sto demordendo: stanotte eravamo nel letto in tre e la grande faceva le coccole alla piccola….e io mi scioglievo… (Mio marito va a lavorare alle 2 di notte quindi il lettone è tutto per noi). Forse potrei accontentarmi dei traguardi raggiunti di giorno?….
    🙂

  • Simo Marzo 27, 2013 at 8:03 am

    Voglio seguire il tuo metodo per il giorno non si sa mai…quindi tu dopo che mangia ogni volta la fai stare un’oretta a fare qualsiasi cosa dopo di che la metti in culletta? Si è vero potrebbe essere che è stanca ma la maggior parte delle sere? Ieri addormentarla è stato un incubo ed io dopo una giornata già poco facile (per due poppate mi piangeva come una forsennata quando l’attaccavo al seno) ero davvero provata e stremata…ma poi ha dormito fino alle 6.30…poppata ed ancora dorme nonostante il rumore dell’aspirapolvere.

    • mammaduepuntozero Marzo 27, 2013 at 8:11 am

      Io la metto dopo un’ora perché ho capito che il suo limite è quello, magari Asia tira di più. In linea generale però, secondo TH, se mangia ogni 3 ore, dovrebbe fare 30/45 min di poppata, 45/60 min di “gioco” (anche fissare il soffitto per loro è gioco), e 90/120 minuti di sonno… I suoi ritmi poi li capisci tu. Secondo me se di giorno si stanca meno di sera non sclera! 😉

    • mammaduepuntozero Marzo 27, 2013 at 8:13 am

      PS in teoria secondo TH a 4 mesi dovrebbero allungare le poppate a 4 ore….ma io per ora non mi cimento. Dovrei allungare di 15 minuti per volta per arrivare in una settimana a fare intervalli di 4 ore. Aspetto di consolidare le nuove abitudini diurne. È poi è troppo raffreddata, fa fatica a mangiare tanto…

  • Simo Marzo 27, 2013 at 10:06 am

    Lei diciamo che come distanza tra le poppate adesso sta tra le 3 e le 4 h…Io ci provo ti farò sapere

  • veronica Marzo 27, 2013 at 11:48 am

    …e la cosa buffa è che..anche quando si addormentano x quella mezz’oretta…a volte si rimane talmente rintontite da nn ricordare più cosa si potrebbe fare approffittando di quella breve e sudata pausa..e pluf…nel frattempo lei si é già risvegliata!
    Ah ah ah

  • mammoski Aprile 21, 2013 at 12:37 pm

    Io non so se mia figlia è ipersensibile al sonno o che, segnali di sonno non ne manda, va diretta in schizzo, a volte anch’io mi limito a guardare l’orologio e se è sveglia da 1-1,5 ore tento di metterla giù…Il mio problema è: possibile che se non colgo l’attimo pianga ORE dal sonno?????

    • mammaduepuntozero Aprile 21, 2013 at 2:52 pm

      Si possibile perché anche le mie fanno così! Però piano piano ho trovato i trucchi per farla calmare (Cece)… La fascio, faccio buio, le do un pupazzino da stropicciare…per tentativi ho trovato quel che funziona per lei… Ora sto facendo meno fatica a farla addormentare e piano piano lei sta allungando i pisolini, come se stesse facendo pace col sonno….

    • mammaduepuntozero Aprile 21, 2013 at 2:55 pm

      Anche Cece zero segnali di sonno comunque …quando li dà è troppo tardi… :-/

  • mammoski Aprile 21, 2013 at 6:33 pm

    Spero anch’io di farla addormentare in sempre meno tempo, attualmente ci vuole un’eternità 🙁 e il problema è che in giro non dorme quindi passeggiate extra mega super veloci…uff

  • Quattro semplici regole | mammaduepuntozero Giugno 26, 2013 at 11:23 pm

    […] sai invece tutta la questione Nanna? Ti sento sai, quando parli agli altri di me e dici “No, è brava. Se solo dormisse..”. […]

  • Se tua figlia non mangia | mammaduepuntozero Novembre 22, 2013 at 11:09 am

    […] vi ricorderete di quando vi ho raccontato dei problemi che aveva Cecetta nell'addormentarsi, o di quelli di Dodo. E forse vi ricorderete anche delle lettere che io e Cece ci siamo scambiate […]

  • Far fare la nanna | meduepuntozero Aprile 2, 2014 at 1:01 pm

    […] in braccio, perchè, stanca com’era, non trovava pace se non fra le braccia di qualcuno. All’epoca però io ero più sgamata: avendo individuato i suoi pianti di sonno, cercavo , orologio alla mano, di anticipare i suoi […]

  • Silvana - Una mamma green Aprile 7, 2014 at 1:57 pm

    Davide era molto simile a Cecetta. Lo tenevamo sveglio per non più di un’ora e mezza di seguito, poi veniva addormentato, di solito nel passeggino. Lui si abbandonava al sonno senza difficoltà, ma allo scoccare dei 45 minuti si risvegliava senza speranza di riaddormentarlo. Potevi regolare l’orologio. Mai sbadigliato, gli occhi ha iniziato a stropicciarseli tardi.Tutto questo dalla prima settimana di vita (con tre mesi di “coliche”, o presunte tali). Inoltre, capitava che, anche se fosse sveglio da poco, si addormentasse lo stesso al seno (io ho un eccesso di ossitocina, che di certo non aiuta). E allora non c’era verso di svegliarlo, altro che solleticargli i piedi (però si saziava, è sempre stato al 98imo percentile in peso). Tracy Hogg l’ho studiata con attenzione, ma non mi ha convinto. Parla di tutto quello che si “dovrebbe” fare con i figli piccoli, ma secondo me trascura le necessità dei genitori. Se “non posso lasciare” che mio figlio mi si addormenti in braccio, se non posso dormire beneficiando del suo respiro accanto a me, che ce l’ho a fare, un neonato? Non è che si faccia un figlio per questo, ma era per dire. Comunque, io il tentativo su-e-giù-dal-lettino l’ho anche fatto. Ma sopportare un’ora di urla, conati e apnee non fa per me. Semplicemente, non sarò mai quel tipo di madre. Sarà per questo che dopo un anno e più ancora non si dorme? Sarà che ogni bambino è un mondo, e magari la buonanima di Tracy Hogg ha trascurato certe eccezioni? Non lo so. E non so più se ho la forza di cercare una risposta.

    • Silvia A. Aprile 7, 2014 at 10:46 pm

      Io ho trovato in Tracy Hogg delle cose sensate: più che altro degli spunti che mi hanno aiutata a capire di più mia figlia. Bisogna dire che ho avuto un discreto successo solo con la seconda: avrà fatto anche l’esperienza maturata?
      In Tracy Hogg c’è un messaggio fondamentale, non ricette di “giusto” o “sbagliato”, ma di “sostenibile”: non puoi intraprendere una strada che non sei disposto a mantenere. Questo significa che non puoi tenerti accanto tuo figlio nel letto fino ad un certo punto e poi decidere che basta: lui non lo accetterà tanto facilmente. Non puoi addormentarlo in braccio solo fino a quando non sarà troppo pesante. E così per tutto…
      Il cosleeping va bene, lei non dice il contrario: ma deve andare bene per tutti i membri della famiglia coinvolti; la tetta va bene, ma deve andare bene per tutti i membri della famiglia coinvolti, inclusi eventuali fratelli/sorelle e soprattutto inclusa la mamma.
      Certe pratiche sono diventate un supplizio per me, a lungo andare, io non stavo più bene, ero nervosa, stanca e sfibrata e di conseguenza ero una madre “peggiore”: meno paziente, meno simpatica, meno felice.
      E’ importante che non ci si dimentichi mai di nessuno, non di se stesse, non del bebè, non del marito: solo così si può far durare una pratica.
      I pianti disperati che ho dovuto sopportare con Dodo quando ho deciso che non ne potevo più e si sarebbe dovuta addormentare nel lettino, seppur con me accanto, erano nient’altro che lo sconforto di lei dinnanzi ad un cambio di abitudini che lei non era disposta ad accettare, ma che per me era indispensabile o sarei uscita pazza!
      Senza mai dimenticare, naturalmente, che ogni bambino è diverso; come lo è ogni mamma, d’altra parte!
      🙂

      • Silvana - Una mamma green Aprile 8, 2014 at 10:01 am

        Concordo in pieno con quello che scrivi. Per me si può dormire in 5 o allattare per 5 anni, se a tutti i membri della famiglia sta bene così. Io invece ho letto in TH la pretesa di indicare cosa fosse giusto in assoluto. Ma forse è perché ho letto il testo italiano o, più probabilmente, perché la mia insicurezza mi fa sentire sempre giudicata. Anche dai manuali di puericultura.

        • Silvia A. Aprile 8, 2014 at 10:41 am

          Il senso di colpa delle mamme….. ahhh…..

  • Eleonora Antonella Marino Maggio 3, 2014 at 9:46 pm

    Nella tua descrizione ho rivisto esattamente il mio Riccardo che adesso ha 4 mesi: ai primi segnali di sonno é giá stanco, e da stanco é il bambino piú simpatico del mondo O.o Poi per addormentarlo auguri!! Pisolini diurni di 45 minuti, ma giusti giusti, si sveglia piangendo e non si riaddormenta, lo tiro su e resta imbambolato dal sonno!
    Tu come hai risolto??

    • Silvia A. Maggio 4, 2014 at 8:58 pm

      Ciao Eleonora! Scusa il ritardo nella risposta ma mi ero proprio persa il commento… Ho risolto con tanta pazienza e con qualche piccolo trucco. Recentemente ho scritto un post riassumendo alcuni consigli basati sulla mia esperienza, lo trovi in Home page. Comunque ad oggi Cece si addormenta verso le 19:30 e tira mattina, seppur con qualche risveglio perché magari perde il ciuccio o vuole semplicemente essere coccolata. Quindi c’è speranza per tutti! 😛

  • Blog Story: da mamma a mamma | meduepuntozero Luglio 24, 2014 at 9:30 pm

    […] è mai stato genitore e che forse un bambino non l’ha mai visto, se non in pubblicità.  Poi vi ho raccontato delle difficoltà incontrate subito con Cecetta che, all’età di due mesi, aveva deciso che dormire non era cosa sua e passava giornate […]

  • Se tua figlia non mangia | meduepuntozeromeduepuntozero Gennaio 10, 2015 at 5:16 pm

    […] vi ricorderete di quando vi ho raccontato dei problemi che aveva Cecetta nell’addormentarsi, o di quelli di Dodo. E forse vi ricorderete anche delle lettere che io e Cece ci siamo scambiate […]

  • Se tua figlia di un anno non mangiameduepuntozero Gennaio 10, 2015 at 5:20 pm

    […] vi ricorderete di quando vi ho raccontato dei problemi che aveva Cecetta nell’addormentarsi, o di quelli di Dodo. E forse vi ricorderete anche delle lettere che io e Cece ci siamo scambiate […]

  • Claudia Dicembre 9, 2016 at 2:28 pm

    Ciao! È passato tanto tempo dal tuo bellissimo post sulla nanna di Cece… ma io ho ora una bimba di 4 mesi che di giorno dorme 45 minuti esatti e si sveglia stanca e piangente! Tu l’hai più trovata una soluzione?

    • Silvia A. Dicembre 13, 2016 at 2:50 pm

      La mia soluzione era che andavo in camera sua e provavo a farla riaddormentare, in modo che dormisse almeno un’ora e mezza. A volte non ci riuscivo e sicuramente ho passato un sacco di tempo chiusa in camera con lei, al buio, cercando di farla calmare e addormentare.
      Ti posso dire però che ha imparato! Non è una dormigliona e anche oggi che ha 4 anni si sveglia come un grillo presto la mattina e in un attimo è attiva. Però ha imparato ad addormentarsi senza problemi. A differenza di sua sorella, a cui non ho mai “insegnato” davvero ad addormentarsi, lei ha fatto pace con la nanna tanto tanto tempo fa!

      Gli sforzi delle mamme vengono ricompensati…quasi sempre!

      In bocca al lupo Claudia!!

    • Silvia A. Dicembre 13, 2016 at 3:17 pm

      Hey! Prova a leggere qui, magari ti è utile!
      http://www.meduepuntozero.com/2014/04/02/far-fare-la-nanna/

    • Tiziana Febbraio 14, 2017 at 3:39 pm

      Anche la mia bimba di 4 mesi ha lo stesso “problema” dei 45 minuti di sonno che però non le bastano e non è capace di riaddormentarsi da sola. Senza contare che, in ogni caso, per fare la nanna deve essere presa in braccio SOLO da ma (in rari casi anche dal papà). Le ho dato io questa cattiva abitudine perché da quando è nata ha sempre sofferto di reflusso e se provo a lasciala giù da sola nel lettino si agita talmente tanto da vomitare tutto. Di giorno provo a farla addormentare sull’altalena meccanica e a volte ci riesco ma non direi comunque che si addormenta da sola visto che devo continuamente ridarle il ciuccio che lei freneticamente si toglie per morsicarlo o infilarsi le mani in bocca.
      Inizio ad essere disperata. E stanchissima. Help!

      • Silvia Azzolina Febbraio 14, 2017 at 3:54 pm

        TI posso consolare se ti dico che adesso dorme? Non è una dormigliona, ma col tempo migliora, ti assicuro!
        Un abbraccio solidale!
        Silvia

  • Far fare la nanna a un neonato | meduepuntozero |meduepuntozero | Dicembre 13, 2016 at 3:07 pm

    […] in braccio, perchè, stanca com’era, non trovava pace se non fra le braccia di qualcuno. All’epoca però io ero più sgamata: avendo individuato i suoi pianti di sonno, cercavo , orologio alla mano, di anticipare i suoi […]