5 anni e si sentono tutti

Oggi la mia Dodo compie 5 anni.

Cinque: come un lustro, come le dita di una mano, come la metà di un decennio, come i 5 petali dei fiori nei disegni.
Alla sua veneranda età c’è chi la vorrebbe già iscritta a scuola, chi la vorrebbe a scrivere il suo nome, chi a leggere pensieri semplici e contare fino a 100.
E lei invece scrive al contrario, adora il suo asilo da cui non la toglierei neanche l’anno prossimo, se potessi, e disegna case oblunghe con porte e finestre piccolissime e omini senza capelli dal corpo triangolare, pretendendo che siamo noi. Tre triangoli in scaletta: io, lei e Cecetta, più uno dentro una scatola che è “il lavoro di papà“, vicino a noi anche quando non c’è.

Cinque anni li compie la Dodo e li compio anche io come mamma, che non è come dirlo. Da questa rivoluzione ne sono uscità così così… Non è stato facile, l’ho raccontato molte volte, ma è stato anche bellissimo.
Riscrivere tutto, ristabilire gli equilibri, costruire un mondo: è stata dura ma ne è valsa la pena.

Il nostro nuovo mondo è solido e bello. Le case nei disegni della Dodo sono piene di finestre, noi siamo vicine e tutte uguali anche se in scaletta e papà è vicino a noi e ci guarda dalla “finestra del lavoro”. Sorridiamo con quella piccola curva di matita disegnata sotto il puntino del naso e ci sono cieli azzurri e soli splendenti sopra di noi.

Un po’ come oggi, che è una bellissima giornata di sole e la luce delle 8:00 entrava prepotente dalla finestra mentre la Dodo spegneva una simbolica candelina, azzurra e rimediata in fondo ad un cassetto, infilzata nella coda di una mezza colomba pasquale di Peppa Pig.

Dodo, sei nata in primavera e la cosa ti si addice, perchè sei capricciosa come lei: ti rabbui in un attimo e fai venir giù il diluvio quando qualcosa ti gira per il verso sbagliato. Ma sei luminosa e splendente come un raggio di sole nel cielo terso e nell’aria frizzantina e hai aggiunto nuova vita alla vita di prima, rendendola meravigliosa.

Io senza te non esisto più.