to be a mom

Quello che non ti dicono

Aprile 21, 2013

Quello che ti dicono quando diventi genitore, è che la tua vita non sarà mai più la stessa.

Quello che non ti dicono è in che senso.

quando diventi genitore

Quando diventi genitore non sei più padrone della tua vita: questa cessa di avere importanza per te o, se non ne aveva, comincia ad averne ma solo per l’entità della perdita che subirebbero i tuoi figli in caso di tuo trapasso.
Per quanto poco o tanto tu possa valere ai tuoi stessi occhi, non ci metti molto a intuire l’importanza vitale che la tua sola presenza ha per i tuoi bimbi, dal primo istante in cui vengono al mondo.

Quando diventi genitore cominci a temere per la tua vita e per quella dei tuoi figli come non ti eri mai sognato di fare prima, vivendo incubi ad occhi aperti (specialmente di notte, quando la stanchezza la fa da padrona e i pensieri diventano strani) che vedono la tua famiglia protagonista delle peggiori disgrazie che la fantasia umana possa concepire.

Quando diventi genitore cominci ad avere paura di cose che non avevi mai temuto, sulle quali non ti eri mai neanche soffermato prima: viaggiare in macchina, attraversare un incrocio, salire su una barca, camminare sulla banchina di un porto.
Ti consenti di salire su un aereo soltanto grazie alle statistiche, senza il supporto delle quali non potresti mai lucidamente trascinare i tuoi figli a 10.000 metri sul livello del mare senza che ti venga un colpo.

Quando diventi genitore la tua felicità e la tua infelicità smettono di dipendere da te e si legano a doppia mandata alla vita di qualcun altro.

Quando diventate genitori smettete di essere una coppia, perchè una coppia sono due, e voi come minimo siete in tre.

Quando diventate genitori la percezione dell’altra metà della vostra mela cambia drasticamente e in modi che non sospettate e così vi dovete in qualche modo reinventare, se ne siete capaci, oppure scoppiare.

Quando diventate genitori ogni vostra conversazione, ogni lite, ogni risata, risente del coefficiente figli, cambiando la sua forma, la sua violenza, la sua importanza.

Quando diventate genitori quasi ogni vostra conversazione, quasi ogni lite, quasi ogni risata è causata o gira intorno ai vostri figli.

Quando diventi genitore cominci ad avere una gran sete di “tempo per te”, ma al contempo non sai più che fartene di quel tempo, perché senza i tuoi figli intorno ti senti sempre un po’ perso: pervaso da una lieve malinconia che conferisce un sapore tutto nuovo ad ogni aperitivo, ad ogni cena, ad ogni cinema, ad ogni manicure a cui ti dedichi, stracolma di amor proprio, dopo averli affidati a qualcuno.

Insomma, questo diventare genitore, visto così dall’alto, sembrerebbe proprio essere una colossale fregatura.

Per quanto perfetta o disastrata fosse la tua vita “di prima” quella di fatto non esisterà più, non potrà mai più essere la stessa: diventare genitore è un trip da cui non si torna indietro perché certe felicità travolgenti danno una forte dipendenza.

La buona notizia è che non provocano assuefazione, mai.
Neanche dopo 24.000 baci.
Neanche dopo 10.000 notti dormite insieme.

Neanche dopo avergli detto “ti voglio bene” tutte le sere e tutte le mattine, per tutta la vita.

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  • Simo Aprile 21, 2013 at 10:20 pm

    Stasera con Asia addormentata tra le mie braccia ho fatto i tuoi stessi pensieri…tutti, fino ad arrivare al ti voglio bene con gli occhi umidi. Notte!

  • mammoski Aprile 22, 2013 at 6:18 am

    Stanotte mentre allattavo la mia cucciola nel lettone le davo i bacini sulla testa con le lacrime agli occhi (poi però son stata contenta che si addormentasse, ahahahah) e le dicevo “ti voglio bene” *.*

    • mammaduepuntozero Aprile 24, 2013 at 8:39 pm

      Ma quanto è bello allattarli nel lettone?!… Per me sta rappresentando davvero un sacrificio allattare, da un punto di vista fisico: sono ridotta una pezza… Ma non riesco neanche a pensare di rinunciare, è troppo bello!

  • ariemmamostrillo Aprile 22, 2013 at 7:07 am

    ..è pazzesco come ti cambia la maternità e la paternità..non sei più Arianna, Silvia, Paola, Giorgia, Gianluca, Marco..ecc ecc…sei La mamma..il papà di…e dal momento in cui nascono loro saranno la tua vita e tutto..anche andare a prendere un caffè con un amica girerà intorno a loro…

    • mammaduepuntozero Aprile 24, 2013 at 8:40 pm

      ed è proprio vero che si moltiplica….. <3

  • Cherry tree Aprile 22, 2013 at 4:14 pm

    Ma sai che queste paure che dici tu, io le inizio a provare già adesso…? Mi immagino catastrofi in cui rimango da sola con il piccolo appena nato, oppure Lui rimane da solo col piccolo appena nato.. o peggio ancora, il piccolo rimane da solo, e io per niente al mondo lo farei crescere dai miei, o ancora peggio dai suoi! L’ansia mi pervade certe volte, cerco di non pensarci …(o magari nel frattempo mi informo su come fare testamento? :p)

    • mammaduepuntozero Aprile 22, 2013 at 4:36 pm

      Bhè del resto sei già mamma, dal momento in cui hai visto il test positivo, ti sei abbonata a certe nevrosi…. :-/
      Ma come vedi siamo in buona compagnia…

  • veronica Maggio 18, 2013 at 10:00 pm

    vero.verissimo!

  • Castelli di Rabbia | mammaduepuntozero Luglio 8, 2013 at 11:11 pm

    […] minuti di quiete, chessò, a leggere un giornale. Insomma: ordinaria amministrazione mammesca. Come ho già scritto altrove, nonostante tutto quello a cui abbiamo dovuto rinunciare, amiamo questa vita, ma non lamentarsene […]

  • Bilanci e scuse. | mammaduepuntozero Agosto 15, 2013 at 9:39 pm

    […] Questo blog è nato più o meno sei mesi fa, più o meno senza uno scopo ben preciso. Come molte neo-madri possono confermare, la vita coi piccoli, per quanto ricchissima di amore e di gioie infinitesimali, sa essere piuttosto alienante. Sapevo di volere un appuntamento fuori dalla routine del quotidiano. Sapevo di voler lanciare messaggi in bottiglia nel mare che è la rete. Non sapevo quale “linea editoriale” avrei scelto e, per la verità, non sapevo neanche di doverne scegliere una. All’inizio hanno prevalso i temi legati all’essere genitore, alla fatica che sentivo, pressante e alimentata dalle tante ore di sonno perse. Poi ho scoperto il potere taumaturgico dell’ironia e ho spesso buttato sul ridere le situazioni che nella vita reale mi procuravano più stress (per esempio questa, e questa, e questa). […]

  • Castelli di Rabbia | meduepuntozeromeduepuntozero Agosto 14, 2015 at 3:30 pm

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